Il Ricetto di Oglianico era caratterizzato da strade trasversali e longitudinali che permettevano l’accesso a piccole cellule edilizie in cui le famiglie cercavano rifugio nei momenti di guerra o di aggressioni da parte di conquistatori. Le case, dette cellule, erano costruite con materiali poveri, quali ciottoli di fiume tenuti insieme con malta a base di calce e qualche corso di mattoni. Avevano un aspetto scarno e privo di qualsiasi decorazione in quanto la loro funzione era prettamente difensiva. La facciata principale prospettava le strade interne del Ricetto mentre, la facciata retrostante, costituiva il muro difensivo del Ricetto stesso. Le abitazioni erano organizzate generalmente in un unico locale suddiviso in due piani da un assito in legno: al piano terreno, accessibile da un varco con un portone in legno, trovavano riparo gli animali e le derrate alimentari mentre il piano primo, raggiungibile tramite una scala a pioli, costituiva la vera e propria abitazione della famiglia. Tali cellule erano essenziali e risultavano prive di camini in quanto il calore che serviva per gli abitanti della casa era generato dagli stessi animali

foto_01Nel Ricetto di Oglianico erano presenti 62 cellule edilizie e solo poche di esse hanno resistito al tempo pressoché inalterate. Una di queste è proprio la cellula ora denominata la taverna, sulle cui murature si può leggere la caratteristica tessitura in ciottoli disposti a lisca di pesce intervallati da corsi di mattoni. E’ una piccola abitazione, misura 4,20 x 7,30 mt, disposta su due piani, divisi da assi in legno sorrette da travi disposte longitudinalmente. Il prospetto sud verso il Ricetto è abbastanza caratteristico: al piano terreno si notano una finestrella ed un ingresso pedonale chiuso da una porta in legno frutto di un rimaneggiamento. Se si osserva la facciata con attenzione infatti si leggono tracce di un arco centrale più ampio che nel tempo è stato tamponato.

foto_02Tale arco, la cui forma leggermente ad ogiva è caratterizzata da una ghiera in mattoni, in origine permetteva l’accesso degli animali che, durante gli attacchi, dovevano essere salvati in quanto sostentamento della famiglia.
Al piano primo dello stesso prospetto, traslata rispetto alla centralità dell’arco, si trova una porta di accesso in legno. Tale ingresso, che sembra essere originario, permetteva l’accesso al piano anche dall’esterno tramite una scala a pioli che veniva posta in facciata solo all’occorrenza. Sul prospetto si leggono ancora la posizione delle originali buche pontaie e di alcune chiavi metalliche, frutto di interventi più recenti.

 

foto_03IIl prospetto nord della taverna è sicuramente il più caratteristico di tutto il Ricetto. Si può infatti leggere bene la tessitura muraria in ciottoli la cui grandezza varia rispetto alla posizione: ciottoli più grandi alla base della casa a formare la fondazione e ciottoli di dimensione più piccola salendo. La facciata è caratterizzata da una bellissima finestrella strombata la cui forma, nella profondità della muratura, permetteva di avere una piccola apertura all’esterno che si allargava verso l’interno dell’abitazione. Questa conformazione rappresentava un sistema difensivo in quanto permetteva di non avere appigli dall’esterno ma nello stesso tempo di fare filtrare la luce all’interno della casa.

foto_04La finestrella strombata è caratterizzata anch’essa da una bella ghiera in mattoni posti di coltello. Al livello soprastante, in corrispondenza del piano primo dell’abitazione, si nota un varco attualmente chiuso da una porta in legno, le cui pietre laterali lasciano presumere che sia coevo alla casa. La grandezza di tale varco verso l’esterno però, fa propendere per una originaria latrina.
La copertura della cellula è formata da un tetto a due falde con orditura in legno e manto in coppi. L’interno è caratterizzato esclusivamente dagli elementi architettonici strutturali e quindi dalla muratura in ciottoli, da travi in legno e dall’assito che divide i piani.
Il piano primo, raggiungibile anche dall’interno attraverso una scala a pioli, presenta una muratura con tracce di intonaco, risalenti ad una fase più recente.

La cellula rappresenta una bella ed importante testimonianza storica quasi integra dei modi di costruire degli edifici che caratterizzavano il Ricetto, questo piccolo borgo fortificato, in cui i nostri avi hanno trovato riparo.

Comprendendo il profondo amore che gli Oglianicesi nutrono per la loro terra e per le loro origini la Famiglia Pene Vidari, da sempre proprietaria di questa cellula edilizia, nell’anno 2021 l’ha donata alla Pro Loco di Oglianico in ricordo del Prof. Gian Savino Pene Vidari, restituendo questo bene prezioso e la sua storia alla comunità.

L’edificio, nel periodo delle Idi di Maggio, diventa protagonista dei festeggiamenti, trasformandosi nella Taverna, per mostrarsi in tutta la sua bellezza ed ospitare la goliardia de l’ Abbadia dè Compagni.